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Título
Associazionismo industriale e corporativismo: l’American Chamber of Commerce in Italy nell’epoca fascista = Industrial association and corporatism: The American chamber of commerce in Italy during the fascism age
Autor
Título de la revista
Pecunia
Editorial
Universidad de León
Fecha
2014
ISSN
1699-9495
Resumen
Il contributo in oggetto si propone di approfondire i rapporti tra le corporazioni e i gruppi industriali
italiani da un’ottica particolare, quella dell’associazionismo che si concretizza con l’American
Chamber of Commerce in Italy, instituita nel 1915 per agevolare le relazioni commerciali tra Italia e
Stati Uniti. La grave crisi economica del 1930 e del 1931 e, poco dopo, le gravissime restrizioni
portate agli scambi con l’estero dal programma autarchico del Governo fascista, influirono
notevolmente sullo sviluppo della Camera. L’autorità dell’istituzione venne a diminuire, i rapporti
con gli Stati Uniti si fecero più rari e il numero dei soci diminuì notevolmente. Alle corporazioni
furono affidate le autorizzazioni sui nuovi impianti, la costituzione delle compagnie per la
valorizzazione dell’Africa orientale italiana, il controllo sulle iniziative economiche nelle colonie, la
collaborazione col fisco nella determinazione e nell’applicazione dei tributi ed infine il controllo sul
commercio estero e sulle valute. Di conseguenza, la funzione che lo Stato avrebbe dovuto
esercitare servendosi delle corporazioni finì col ricadere nelle mani dei grandi industriali, che le
dominavano attraverso i loro rappresentanti. Da un lato, quindi, vi erano le corporazioni, che
garantivano piena libertà ai gruppi industriali, avallandone le scelte; dall’altro lato, invece, vi erano
le autorità governative che riconoscevano i limiti di competenza e d’intervento di quelle istituzioni e
la necessità di una migliore definizione degli obiettivi.
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