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dc.contributor.authorManfrellotti, Stefania
dc.date2014-12-18
dc.date.accessioned2018-02-19T23:20:06Z
dc.date.available2018-02-19T23:20:06Z
dc.date.issued2018-02-20
dc.identifier.issn1699-9495es_ES
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10612/7344
dc.description.abstractLa provincia di Salerno ha rappresentato, nella seconda metà del Novecento, una delle realtà più rilevanti del Mezzogiorno d’Italia sotto il profilo industriale. Nel secondo dopoguerra l’industria nell’area salernitana visse un’intensa crescita, soprattutto grazie agli aiuti per il Mezzogiorno. Rispetto alle altre aree del Sud Italia, non vi furono grandissimi stabilimenti siderurgici, metalmeccanici e petrolchimici ma vi fu un movimento vivace di piccole e medie industrie soprattutto nel settore manifatturiero. Tra gli anni Settanta e Ottanta le crisi nazionali e internazionali segnarono il passo dell’economia italiana e più in generale di tutte le economie occidentali. Nella provincia di Salerno le fabbriche statali, quelle appartenenti a multinazionali estere o alle grandi imprese del settentrione furono le più colpite dalla crisi. Al contrario molte aziende locali riuscirono, sebbene con momenti di incertezza, ad avere un ciclo di sviluppo ininterrotto. Si tratta principalmente di imprese familiari, create e gestite da imprenditori salernitani, espressione del territorio, della cultura, delle tradizioni, che hanno saputo trarre dal contesto locale le energie e spesso le risorse per puntare all’eccellenza. Ancora oggi, sebbene quarant’anni di legislazione speciale per il Mezzogiorno non siano bastati a mettere in moto uno sviluppo duraturo e soprattutto autonomo delle imprese meridionali, lo sviluppo industriale meridionale è legato alle piccole e medie attività imprenditoriali operanti soprattutto nel settore manifatturiero. Tra le diverse esperienze di capitalismo locale e familiare di quest’area del Mezzogiorno si è scelto di analizzare una delle realtà imprenditoriali più longeve della provincia salernitana: il sistema di imprese della famiglia Di Mauro di Cava de’Tirreni. Dalla fine dell’Ottocento, la famiglia ha saputo affermare, espandere e reinventare la propria attività nel campo della tipografia, dell’editoria, e della cartotecnica, passando indenne per le difficili congiunture del ’900, e giungendo a essere attualmente una realtà di punta nel tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno.es_ES
dc.languageitaes_ES
dc.publisherUniversidad de Leónes_ES
dc.rightsAtribución-NoComercial-CompartirIgual 4.0 Internacional*
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/*
dc.subjectCulturaes_ES
dc.subjectEconomíaes_ES
dc.subjectEmpresases_ES
dc.subject.otherCapitalismo localees_ES
dc.subject.otherImpresa familiarees_ES
dc.subject.otherMezzogiornoes_ES
dc.subject.otherSalernoes_ES
dc.subject.otherCrisi economichees_ES
dc.subject.otherResilienzaes_ES
dc.subject.otherSiglo XXes_ES
dc.subject.otherSiglo XXIes_ES
dc.titleLongevità e capacità di resilienza delle imprese familiari nella provincia di Salerno fra XX e XXI secolo = Longevity and resilience of family firms in the province of Salerno between the 20th and 21st centuryes_ES
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/contributionToPeriodicales_ES
dc.identifier.doihttp://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i18es_ES
dc.journal.titlePecuniaspa


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